Era una mattina d’autunno, con una leggera foschia e un’aria fredda che sapeva di mele e di terra umida. Sul bordo della strada, vicino a un piccolo boschetto di noci, c’era una donna anziana, il foulard annodato stretto sotto il mento e le mani consumate da anni di lavoro. Aveva un piccolo banchetto di legno che aveva decorato con il meglio del suo giardino: mele rosse come il sangue, noci, vasetti di marmellata e qualche mazzetto di fiori d’autunno.
Si chiamava nonna Ileana, ma nel villaggio tutti la chiamavano semplicemente “la nonna del banchetto”. Non aveva molto, ma aveva sempre un sorriso caloroso e una parola gentile per chiunque si fermasse.
— Su, piccolo mio, assaggia una mela, viene dal mio giardino, senza prodotti chimici, solo con la benedizione dall’alto! — diceva, porgendo il frutto con mani tremanti, ma pulite quanto la sua anima.
Un giorno, un ragazzino di circa dieci anni si fermò davanti al banchetto. Era magro, vestito con abiti logori, con grandi occhi grigio-blu. Guardava le mele senza osare allungare la mano.
— Ti piacerebbe una mela, piccolo? — chiese la nonna.
— Sì… ma non ho soldi, — rispose lui, vergognandosi, con gli occhi abbassati.
La nonna sorrise.
— E allora? Pensi che questa terra mi chieda soldi quando mi dà i suoi frutti? Tieni, prendila, bambino mio, e che ti porti fortuna!
Il ragazzo prese la mela, con le lacrime che gli salivano agli occhi.
— Grazie… nonna, — mormorò.
Poi, giorno dopo giorno, il ragazzo iniziò a passare davanti al banchetto. Aiutava a raccogliere le cose, a togliere la polvere, a sistemare le mele. Col tempo, la nonna capì che, per lui, il banchetto non era solo un posto dove si vendeva frutta — era il luogo dove aveva ritrovato attenzione e calore, come non ne sentiva più da tanto tempo a casa sua.
Gli anni passarono. La nonna invecchiò ancora, e le sue mani cominciarono a tremare sempre di più. Un autunno, non venne più al banchetto. La gente cominciò a chiedersi che cosa fosse successo.
Ma una mattina, lì, sul bordo della strada, apparve un nuovo banchetto, più grande, colmo di frutta e di fiori. Accanto c’era un giovane ben vestito, con gli stessi occhi grigio-blu, che sistemava le mele con cura. Su un angolo del tavolo riposava una foto incorniciata: nonna Ileana, sorridente, con il suo foulard bianco e le mani piene di vita.
Su un’asse di legno si poteva leggere semplicemente:
«Alla bancarella della Nonna — il posto in cui la bontà non si vende, si dona con il cuore.» ❤️